Avevo recensito in lungo e in largo il libro “Credimi sono bugiardo” nel quale venivano esposte (e dimostrate) una serie di interessanti teorie riguardanti le dinamiche con cui si muovono le informazioni in rete.
Quella più interessante riguarda la “catena mediatica” che le notizie percorrono durante la loro crescita: nel libro Ryan sostiene che una notizia inventata deve partire dal basso da blog poco conosciuti, successivamente questa viene ripresa da blog più grossi, fino ad arrivare ai media tradizionali. Una volta arrivata al media tradizionale questa diventa praticamente “la verità” -la famosa post verità.
Mentre ero a SEO & Love ho assistito alla spassosissima presentazione di Ermes Maiolica, un uomo che non ha bisogno di presentazioni quando si parla di bufale satiriche.
La parte più affascinante è come il buon Ermes ha iniziato:
2007 – Ermes si iscrive a Facebook e, dato il suo passato antagonista da Punk, inizia a seguire una serie di pagine di contro-informazione.
L’entusiasmo della scoperta di una fonte inesauribile di contro-informazione arriva al giro di boa nel momento in cui per ridere posta un meme che attacca il ministro Ministro dell’Integrazione Cécile Kyenge
L’immagine viene presa sul serio dalla community nonostante sia palesemente falsa.
Ermes inizia così la sua avventura fatta di prese in giro sempre più marcate, la più famosa è quella della Volkswagen che regalava auto sulla pagina facebook.
Arriviamo quindi al paradosso della macchina di propagazione che nella sua foga spinge anche i contenuti che la prendono in giro.
Quindi, se avete voglia di creare una bufala commerciale, potete usare la blacklist di “Bufale un tanto al chilo” per orientarvi in questa galassia e scegliere il giusto punto di partenza.
Idealmente, il processo potrebbe essere:
- individuate un blog che possa pubblicare la vostra storia
- trovate un modo per farla notare a uno dei siti nella black list
- lasciare a bagnomaria il sistema mediatico e attendere il tempo di cottura.
Quindi, buona pizza D.o.p a tutti!