Il click baiting è quella pratica poco carina di scrivere i testi di titolo e anteprima dell’articolo in modo tale da adescare il lettore mettendogli curiosità portandolo a cliccare l’articolo di turno.
Ovviamente c’è modo e modo di fare click baiting: alcuni fanno leva sullo humor, altri sulla curiosità, altri sul gossip. Le finalità sono le più diverse: dall’articolo umoristico fino ad arrivare la morbosità da “sbatti il mostro in prima pagina”.
Da pratica standard nei siti più complottisti è diventata molto usata anche dai giornali online, incluse testate serie che dovrebbero evitare questi mezzucci.
Lercio, il rinomato sito satirico, ha cavalcato l’onda che ha preso l’informazione e da anni sforna titoli memorabili che rigirano significati e significanti come fossero calzini: uno dei suoi cavalli di battaglia è introdurre un elemento surreale storpiando un titolo realistico tipo “Papa Francesco assolve i fan di Gigi D’Alessio”
Il business di Lercio è quello di qualsiasi altro sito: una page views -> un soldino.

Quello che ancora mancava nel panorama attuale è questo

http://www.splendidecreature.com/blog-creature/black-block-da-fuoco-per-sbaglio-alla-propria-macchina/

Un instant marketing basato su un click baiting per veicolare un sito di incontri “particolari”.
Da sempre il settore X Rated è stato avanguardia nell’adozione delle strategie di marketing digitale, forse questo è un chiaro segnale che stiamo arrivando ad un’era dove un inserzione di un sito sconcio sarà indistinguibile da un articolo di Lercio oppure di Repubblica.
Potrebbe diventare un problema abbastanza serio: ricordate le sommosse in seguito all’annuncio dell’unione europea di proibire i bidet?

Nel mentre, Ryan se la starà ridendo di gusto dietro ad un “ve l’avevo detto, io!

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