Dal momento in cui ci si mette in proprio va cambiato significativamente l’approccio ad una serie di aspetti che prima non venivano presi in considerazione: non esiste più il deus ex machina che ci sforna qualcosa da fare tutti i giorni, adesso dobbiamo crearcelo noi.

Sfatiamo innanzitutto il mito “io lavoro con il passaparola!” è una meccanica che funzionava anni fa e solo per una fortuita compresenza di fattori ambientali, non è quindi una strategia percorribile anzi, non è nemmeno una strategia. 

Il quadro della situazione economica attuale è un allegro festival di dumping & commoditization, quindi è un campo di battaglia decisamente impervio.

Traduzione dei tecnicismi:

Dumping: è quella brillante idea che il cretino del tuo concorrente che opta per vendere a meno il prodotto/servizio. Per anni tutte le aziende hanno fatta a gara fra loro in tal senso, adesso stanno cercando di farla nei confronti delle aziende estere dove i costi della mano d’opera sono più bassi.Ragione per cui varie cose stanno andando a rotoli.

Commoditization: è quel processo per cui un determinato bene diventa progressivamente indifferenziato rispetto a quello proposto dalla concorrenza. Con il progredire della tecnologia e dei sistemi di produzione/erogazione dei servizi vi sono prodotti e servizi che in origine avevano un costo di un certo tipo, adesso invece è possibile avere soluzioni precotte a prezzo stracciato. Esempio banale: nei primi anni ’90 un biglietto per un locale era realizzabile solo da una cerchia ristretta di persone, attualmente il costo dell’attrezzatura e la reperibilità del software e relativi tutorial ha fatto sì che fosse possibile arrangiarsi in casa, facendo precipitare il prezzo che il mercato è disposto a corrispondere per il servizio.

È quindi fondamentale, quando ci si trova in un mercato dove “l’uno vale l’altro perché tanto ce ne sono milioni che fanno la stessa cosa”, posizionarsi in modo differente.

Attenzione: differente non significa migliore, significa “più indicato per un dato frangente”.

Se volete approfondire l’argomento, qui trovate una recensione di un ottimo info-prodotto.

  • In questo post ci sono un po’ di punti da prendere in considerazione per approcciarsi correttamente alla rete come mezzo per trovare clienti.
  • L’ambito di cui ti occupi molto probabilmente ha una certa estensione, quindi trova una specializzazione, una nicchia di cui occuparti. Puoi anche individuarne e occuparne più di una, vedremo nei punti successivi come.
  • Apri un blog dove parli di quell’argomento, scrivi molto ma non a vanvera: crea una linea editoriale coerente che copra i vari aspetti del tuo focus.
  • Usa categorie e tag del blog con criterio: sono la diretta emanazione della coerenza della linea editoriale che hai progettato.
  • Il blog può funzionare in 2 sensi:
    • il contenuto attira potenziali clienti che si mettono in contatto con te,
    • quando trovi un cliente per altre vie puoi inviargli i link degli articoli per dimostrare la tua competenza, la migliore delle situazioni possibili è quando ti viene fatta una domanda e tu casualmente hai già scritto un post bello corposo e articolato sull’argomento.
  • Tutto questo serve a far capire che tu sei competente, da quel momento in poi il cliente comincia a vederti in modo diverso dagli altri 455.652.566 che fanno il tuo stesso mestiere, acquisisci un vantaggio che diventa fondamentale, specialmente quando gli altri per dimostrare le proprie competenze si limitano a dire “ho lavorato con X” o peggio inviano il curriculum (in un entusiasmante formato europeo).
  • Quando hai scritto abbastanza hai materiale per fare un mini ebook promozionale:
    A ogni tipo di professione sono connaturate domande da parte di potenziali clienti, il blog fa sì che l’utente inciampi sulla tua risposta grazie ad un ricerca su google, una campagna adwords mirata che punti ad una pagina finalizzata a raccogliere email a fronte del download di un ebook è un ottimo modo per raggiungere persone che siano fortemente interessate a quello che fai.
    L’ebook farà da apripista all’acquisizione del cliente: il tuo futuro cliente sta già vedendo la differenza fra te e gli altri, quando comincerai a parlarci
  • Nel caso tu abbia in mente più specializzazioni, crea un sito/marchio per ogni singola attività.Così facendo nel sito A attirerai gente interessata a quell’argomento, nel sito B quelli interessati a un altro argomento.
    Un sito che parla di TUTTO dalla A alla Z non attira NESSUNO.
    Per rendere meglio l’idea, ricordate il film Gli incredibili? Ad un certo punto il villain dichiara:
    “Con la mia tecnologia tutti avranno i super poteri, tutti saranno “speciali”, così sarà come se non lo fosse nessuno”
    Ecco, è precisamente questo il concetto.
  • A latere va curata la presenza sui social network tramite i quali ci si può far conscere e creare relazioni interessanti. Non è una semplice caccia all’appioppo, il 90% dei freelance oggi svolgono lavori intellettuali, quindi quella base può essere utilizzata in modo molto diversificato: i clienti possono essere radicalmente diversi da quelli che ti aspetti, potresti trovare nuove categorie di persone che hanno bisogno di te e della tua professionalità.

NB: la frase “il mio settore è differente, queste cose non funzionano” è sbagliata per definizione. Puoi decidere se crederci oppure crogiolarti in un bias cognitivo che ti rassicura sul fatto che le cose stiano andando diversamente bene per colpa del settore/la situazione in generale.
Per essere più precisi ci sono tonnellate di letteratura sull’argomento, ma senza snocciolare tutti i libri in questione , questo signore con un blog sulla farina ottiene risultati molto interessanti.
No, non vale, lo so già cosa stai pensando, anche se non sei nel commercio la regola vale lo stesso, quindi ritorna 4 righe più su e ripeti a mo’ di mantra.

P.S. ci sono cose che sui social non puoi non fare:

 

  1. Profilo linkedin correttamente compilato meglio se accompagnato da una pagina azienda, questo ti consentirà di essere trovato da persone interessate al tuo settore. Qui c’è una mini guida su cosa fare.
  2. Profilo facebook che dia l’impressione che, almeno con il settaggio privacy “pubblica”, tu sia un esperto del tuo settore. Ne parlo in modo più approfondito qui.
  3. Esplorare gruppi facebook/linkedin dove possano annidarsi persone interessate al tuo argomento oppure dove puoi trovare tuoi colleghi. Ricorda che potresti essere una risorsa per un tuo collega che non riesca a seguire un determinato lavoro e decide di iniziare una collaborazione con te (proprio in virtù del fatto che il sito ha dimostrato che non sei un ciarlatano).
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