Se state cercando lavoro oppure lavorate in un’azienda a cui potrebbe venire la curiosità di sbirciare il vostro profilo, ecco una selezione di piccoli consigli per evitare che facebook vi metta nei guai.

Ipotizziamo il worst case scenario: avete mandato il cv all’azienda dei vostri sogni e questa vi ha fissato un colloquio.

Preparate il vestito migliore, vi pettinate al meglio, denti verniciati dal vostro miglior sorriso: tutto pronto.
L’azienda nel mentre trova il vostro profilo su facebook e vede un po’ di foto pesantemente imbarazzanti, qualche post un po’ sopra le righe…l’aura di brava persona, che vi eravate faticosamente creati impaginando per benino il cv, va a farsi benedire in un minuto.

La soluzione più drastica a questo problema è impostare la privacy in modo tale da non comparire in nessun modo nelle ricerche.
Può essere un metodo un po’ brusco e magari applicabile in una finestra di tempo limitata, giusto il tempo di fare il colloquio e venire assunti. Un approccio un po’ meno drastico, ma sempre protettivo, è quello di blindare tutto il profilo: al massimo si vedrà l’avatar, il nome e poco altro.


In alternativa potete utilizzare il profilo per aumentare le probabilità di essere assunti, bastano pochi semplici accorgimenti.

Innanzitutto una regola generale che poi applichiamo ai vari aspetti del profilo: ci sono cose da cui è bene tenersi a debita distanza di sicurezza, ovvero qualsiasi cosa che (in Italia) sia oggetto del pattern “tifoseria”.
Politica, religione, appartenenza territoriale, No X, Pro Y, sono tutti elementi che possono indispettire in qualche modo chi vi sta valutando. Se da una parte è verissimo e sacrosanto che uno ha il diritto di votare quello che gli pare, dall’altra il confronto si è fatto così aspro che la parolaccia in bacheca verso questo o quest’altro può indispettire chi legge.

Vediamo adesso ogni elemento:

Foto di copertina

In questo caso abbiamo 2 opzioni:

  1. mettiamo un’immagine generica assicurandoci che sia innocua al 100%, per non sbagliare mettete un paesaggio che va sempre bene ed è un belvedere
  2. cerchiamo un’immagine correlata al lavoro: possiamo scegliere fra mettere una foto di un blasonato professionista del settore, uno spaccato di un work in progress (il top sarebbe voi che lavorate ad un progetto), qualche altro elemento visuale fortemente emblematico del settore (il poster di Gordon Gekko se siete dei broker).

Avatar

Fondamentalmente valgono le medesime regole della foto nel cv con qualche libertà in più entro i limiti della decenza – no sabato sera troppo allegri.
In linea generale sono sconsigliati sguardi ammiccanti: a meno di essere Markus Schekenberger a inizio carriera, optate per il sorriso del ragazzo della porta accanto.

Foto

Selezionate con cura i set da rendere pubblici, lasciate comunque un po’ di immagini pubbliche per evitare di essere individuati dai profiler come persone che hanno qualcosa da nascondere.

Informazioni

Ovviamente occultate i campi relativi a religione, sessualità e politica per le ragioni indicate all’inizio.
Revisionate la biografia, nelle citazioni preferite fate attenzione ai personaggi controversi: citare il Mein Kampf con un sotteso intento goliardico potrebbe non far ridere proprio tutti.

Film preferiti

Grossomodo non dovrebbero dare cattive impressioni, a meno che non abbiate l’esalogia di Fast & Furious in bella vista e stiate cercando impiego come critico di film d’essay.

Libri

Questa sezione può giocare a vostro favore se siete dei pazzi che leggono di continuo manuali tecnici.
Potreste anche strategicamente togliere i libri letti a scuola o per piacere personale, in modo da focalizzare l’attenzione sul fattore “hey questo ragazzo si aggiorna e non sta con le mani in mano”

Amici

Di questa sezione c’è un pannello che potrebbe tornarci utile: persone che seguo.
Analogamente ai libri le persone che seguiamo dicono molto su di noi.
Se ci accorgiamo che su facebook seguiamo solo personaggi particolarmente bizzarri e nel contempo non attinenti al lavoro, non c’è nessuna necessità che questo pannello sia reso pubblico.
In caso contrario, far vedere che si seguono opinion leader del settore fa bene alla nostra immagine.

Giochi e programmi TV

In linea di massima non dovrebbero essere un problema.

Gruppi

Applichiamo una politica simile a quella dei libri e decidiamo se abbandonare eventuali gruppi sardonici (che non guardiamo mai) oppure rendere i gruppi non pubblici.

Diario

Veniamo alla cosa più complessa da gestire: la bacheca pubblica.
Partiamo con il notare che la nostra bacheca visualizza una prima tranche di post, questa tranche è composta da 20 oggetti fra status, link, foto e un pulsantino “mostra notizie precedenti”.
I primi 20 post sono fondamentali: sono quelli visti dalla stragrande maggioranza delle persone, se un esaminatore è particolarmente curioso potrebbe arrivare a 40, se va oltre i 40 ha qualche disturbo ossessivo compulsivo.

Per semplificare, diamo per assunto che ciò che postiamo possa avere 2 tipi di audience: pubblica e amici.
Di qui in poi possiamo decidere la nostra linea editoriale, dobbiamo infatti pensare alla nostra bacheca come se fosse un vero e proprio giornale, quindi decidere di quali notizie parlare e di quali no.

Vi propongo 3 linee editoriali tipo.

 

  1. La mia vita di tutti i giorni: con questa linea editoriale rendiamo pubblici alcuni post relativi al nostro quotidiano, ci orientiamo verso una selezione delle cose più innocue (sì anche la foto dei piedi in vacanza rientra nella categoria). Ovviamente i gatti vincono sempre: se ne avete, postateli. In questo caso proiettiamo l’immagine di un/una bravo/a ragazzo/a qualsiasi con la vita da common people. Questa linea è indicata se state cercando un lavoro abbastanza generico in un settore “tranquillo”.
  2. Il lavoro è la mia vita: in questo caso rendete pubblici solo i post relativi al lavoro, la vostra bacheca deve diventare interessante da spulciarsi per un addetto ai lavori che magari tra un link e l’altro trova una insight di cui non era a conoscenza. Nella migliore delle ipotesi potreste essere chiamati proprio grazie a quell’insight.
  3. Il lavoro e la mia vita: consiste in approccio misto dove esibite debitamente la vostra passione per il vostro lavoro intercalata da alcuni spaccati del vostro quotidiano. Se siete Ted Bundy, basta mettere friends only per le foto delle vostre vittime in congelatore e il lavoro è vostro.
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